L'esperimento "social" di Luca: si finge in difficoltà per capire come reagiscono i baresi
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mercoledì 22 marzo 2023
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di Gaia Agnelli
Il progetto si chiama “Lobuonoinside” e finora ha mostrato una città “disinteressata”. Nei filmati emerge infatti come spesso i baresi nemmeno si accorgano della sua presenza, passandogli davanti senza curarsi di lui. Nonostante ciò, i video finiscono molte volte con un “lieto fine”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Perché c’è sempre chi, “buono dentro”, viene mosso a compassione - afferma il tiktoker -. È questo il significato del mio lavoro: infondere la speranza, soprattutto nei più giovani, che l’umanità non è ancora del tutto perduta. La formazione dei ragazzi infatti non avviene più solo a scuola o nell’ambiente familiare, ma anche su Internet, che può quindi divenire un mezzo per educare e far riflettere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Luca, laureato in Filosofia e da sempre impegnato nella solidarietà, ha postato finora quindici video con l’aiuto della fidanzata Alessia. Tra i più emblematici c’è quello in cui lo si vede fermo in via Sparano con in mano un cartello con su scritto: «Soffro di ansia e depressione, ho bisogno di parlare con qualcuno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nonostante si trovi sulla via più frequentata di tutta Bari, si osservano decine e decine di persone passargli davanti senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Una situazione che si ribalta dopo un’ora, quando il protagonista gira il manifesto mostrando una serie di banconote da cinque euro accompagnate dalla dicitura: «soldi free». Inutile aggiungere come, in un batter d’occhio, si veda Lobuono scomparire tra le mani dei baresi intenti a strappargli il denaro dal cartello.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Quel video mi ha segnato molto – confessa l’autore –. È stato difficile trattenere le lacrime mentre lo giravamo. Sono molto sensibile e ho dovuto fare un grande lavoro su me stesso per non farmi coinvolgere emotivamente. Dopo l’esperimento però mi sono lasciato andare al pianto, realizzando come fossi diventato “trasparente” nel momento del bisogno e al contrario estremamente visibile quando ho regalato soldi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Altro esperimento “fallito” è stato il video in cui Luca litiga con un’attrice, strattonandola su una panchina di corso Vittorio Emanuele. Tutti guardano e bisbigliano tra loro ma nessuno si ferma a dividerli. Mentre è andata meglio la “situazione” in cui Lobuono fingendosi zoppo cade mentre attraversa la strada. In quel caso si vede gente accorrere per sollevarlo da terra, con un uomo che scende addirittura dalla sua moto per accertarsi che stia bene.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ciò che mi ha più sorpreso – sottolinea –. è stato notare come coloro che hanno “meno” sono invece i primi pronti a tenderti una mano. Lo dimostro in diversi video, come quello in cui confesso a un barbone di non essere riuscito a mangiare nulla da un giorno, con l’uomo che non ci pensa due volte a regalarmi tutto il suo pranzo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E poi c’è la clip che ha avuto più successo sui social (ben 60 milioni di visualizzazioni su Tiktok). Luca è nel centro commerciale Bariblu e impersona un giovane che ha paura di scendere le scale mobili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Per ben cinque ore sono rimasto fermo lì – ricorda –: nonostante fosse palese la mia difficoltà nessuno si era preoccupato di aiutarmi. Stavo per arrendermi quando alla fine è accaduto ciò che più desideravo: un papà si è accorto di me, fermandosi a rassicurarmi e soccorrermi. Nel mentre suo figlio, un bambino travestito da supereroe, mi è venuto incontro esclamando: «Non preoccuparti, io sono Batman». Ed entrambi, prendendomi per mano, mi hanno scortato al piano terra».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il piccolo insomma ha agito osservando il comportamento del padre. «È proprio questo l’obiettivo dei miei filmati – conclude Luca -. In una società sempre più egoista, veloce, distratta e concentrata su se stessa, è necessario dare il buon esempio affinchè le cose possano cambiare. E a quel punto basterà guardarsi intorno per capire come c’è sempre qualcuno bisognoso di aiuto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Luigi - Starei un po’ più attento su conclusioni come quelle riportate dal ricercatore che si ‘finge’ e che ‘si lascia andare’. La gente egoista, veloce, distratta e concentrata su se stessa potrebbe essere semplicemente gente che ha paura tenendo conto di tutto ciò che si vede e si sente in giro. E poi vale sempre il famoso ‘al lupo, al lupo’…..
- Enzo - Fate volontariato presso i centri e le strutture abilitiate, frequentate le parrocchie per aiutare le famiglie davvero bisognose, sole e malate. Sono troppi i falsi poveri per le strade e io lo posso raccontare con le mie esperienze. Diffidate da persone con cartelli che mostrano storie strappalacrime, magari con accanto bambini piccoli per colpire maggiormente. I veri poveri sono invisibili, ma ci sono.